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Settantacinque anni fa la Coppa Italia

Il 15 Giugno 1941 il Venezia entrò nella storia del calcio italiano aggiudicandosi la Coppa Italia. Ma come fu possibile raggiungere un traguardo così importante (e tutt'oggi mai superato dal calcio veneziano) in un periodo difficile come quello bellico? Sostanzialmente per due fattori che si aggiunsero alla forza del collettivo: la nuova dirigenza e la nuova sede sociale.

L'avvento alla presidenza della società del commendator Bennati apri il ciclo del "Venezia ai genovesi", precursore per qualità d'organizzazione del calcio attuale. Da Genova giunsero i professori Barbesino e Rebuffo: il primo fu responsabile di segreteria e settore giovanile, il secondo allenò la prima squadra.

Nel 1940 la società si trasferì nella nuova sede di calle del Cristo: uno stabile con segreteria, circolo dedicato a dirigenti e tifosi qualificati, ristoranti, camere da letto per gli atleti; tutto in pieno centro storico (insomma una Pinetina o una Milanello ante litteram).

Durante la partita d'andata allo stadio Flaminio, la Roma si stava imponendo sui lagunari per 3 a 1 con la tripletta del "bersagliere" Amadei (per il Venezia a segno Mazzola). Nella ripresa, però, arrivò l'insperato recupero del Venezia con i goal di Diotallevi e Nane Alberti.

Il ritorno a casa non fu dei più sereni, c'erano infatti mille incertezze nonostante il pareggio fosse un buon risultato date le aspettative iniziali.

Commenti e pronostici venivano pronunciati solo a fior di labbra e per strada ci si limitava ad ammiccare, quasi per non disturbare la tranquillità di una squadra che, in considerazione dei tempi difficili, non aveva ancora conosciuto i ritiri e doveva prepararsi alla partita di ritorno con la massima concentrazione.

La tensione era nell'aria e quel 15 Giugno il Penzo si riempì all'inverosimile, quasi ventimila persone, con il presidente della Federazione Vaccaro in tribuna e il principe degli arbitri Scorzoni in campo.

La partita si presentò subito spigolosa, con una Roma che cercò di addormentare il centrocampo nella speranza di un pareggio. Ma proprio a centrocampo il Venezia ebbe la meglio. Al 20' palo del Venezia, al 27' il goal vittoria: lancio di Puppo sulla destra; raccoglieva Alberti che, superato Bonomi, cambiava fronte passando sulla sinistra a Mazzola; doppio slalom dello stesso a scartare due giallorossi; poi un diagonale incredibile lasciava esterrefatta la difesa romana e trovava pronto Loik che di testa segnava il vantaggio veneziano.


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