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Sandro Mazzola, Venezia nel cuore

Mazzola è uno di quei nomi che appartiene di diritto al gotha del calcio italiano ed internazionale e che rievoca nelle menti di tutti i tifosi veneziani anni di fulgidi successi e sussulti d’orgoglio sportivo. Valentino Mazzola, leader e condottiero incontrastato di una squadra che seppe dominare la scena nazionale nei primi anni ’40 conquistando la Coppa Italia nel 1941; Ferruccio Mazzola, abile interprete dell’ultimo Venezia capace di conquistare l’ultima promozione nella massima serie nazionale in epoca pre fusione; tra loro Sandro Mazzola, ideale trait d’union tra padre e fratello.

Il “baffo nazionale”, bandiera dell’Inter e dell’Italia, nell’anno in cui si festeggia il settantacinquesimo anniversario della conquista della Coppa Italia, ha accolto con simpatia e cordialità nel salotto della propria casa milanese il presidente del Venezia 1907 Gianalberto Scarpa Basteri e la vice presidente Ludovica Leuzzi del Secco.


Tra una tazzina di caffè ed un’occhiata ai tanti trofei e cimeli presenti in casa Mazzola, Sandro ha sottolineato più volte quanto fosse forte il sentimento che legava sia il padre che il fratello al Venezia, regalando anche qualche aneddoto inedito: “Mio padre fu scoperto mentre palleggiava con qualche commilitone in spiaggia. In quel periodo – fine anni ’30 – prestava servizio in Marina proprio a Venezia e fu visto da un osservatore della squadra lagunare mentre giocava sulla spiaggia del Lido. Fu subito convocato per una selezione alla quale si presentò senza scarpe perché non aveva abbastanza soldi per acquistare gli “scarpini” e nonostante ciò fu in grado di sorprendere tutti pur giocando a piedi scalzi”. Fu quello solo il primo capitolo di quelle tre meravigliose stagioni trascorse in laguna dal fantasista lombardo, in assoluto le migliori del calcio veneziano.


I pensieri volgono poi al fratello sconfitto da un male incurabile solo tre anni fa. “Ferruccio invece arrivò quasi per caso al Venezia proveniente dalla Marzotto Valdagno (allora in serie C), ma se ne innamorò subito e fu un amore che durò per sempre. Due stagioni altalenanti sotto il profilo sportivo: una promozione dalla B alla A nel 1965/66 ed una retrocessione in quella seguente”. Ferruccio tornò poi in laguna da allenatore nella stagione 1987/88, proprio in nome di quell’amore nato vent’anni prima per il Venezia. “Devo confessare che anch’io ho subito il fascino della città e dello stadio Penzo. Era speciale ed emozionante giocare nello stadio che fu spettatore privilegiato delle gesta di mimo padre, uno stadio unico nel quale il gioco veniva spesso interrotto per recuperare i palloni che terminavano nei canali circostanti”.


Il presidente Scarpa Basteri, dopo aver rivissuto le gesta del grande Venezia anni ’40 attraverso le foto che Valentino ha lasciato in dote al figlio, ha donato a Mazzola la maglia del Venezia 1907, una maglia speciale (Sandro ha sempre giocato con il numero 8) quale segno di stima e ringraziamento per quanto fatto dal padre per la Società.

E’ stato un incontro fantastico e Mazzola si è dimostrato un grande campione di vita anche fuori dal rettangolo di gioco – chiosa il Presidente – e credo siano state poste le basi per poter collaborare insieme nel prossimo futuro. Il nome Mazzola rappresenta un capitolo fondamentale del passato del Venezia; chissà che le nostre strade non possano incrociarsi ancora”.

Mazzola, dal suo canto, ha augurato “al Venezia 1907, il vero Venezia, un pronto ritorno nelle categorie che merita”.


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